4 goal in Serie A, 107 in Serie B, 2 goal in Coppa UEFA ed entri nella storia del calcio con un goal in Prima Categoria?
Ebbene sì, ieri 4 Ottobre 2020, Denis Godeas da Cormons (Gorizia), è entrato nella storia del Calcio.
Con la rete realizzata contro il Mariano è diventato il primo – e finora unico – giocatore ad aver segnato in tutte le categorie del calcio Italiano, dalla Serie A alla terza categoria.
Garanzia per tutti gli allenatori per cui ha giocato, Denis ha cambiato 19 club da Nord a Sud dello stivale. Dal Friuli alla Sicilia con un solo denominatore comune: il Goal.
Con la Triestina l’esperienza più sostanziosa in termini di presenze (234) e di reti (88), seguono a ruota il Mantova (102/44) e il Messina (75/29).
L’apice però sono i goal in Coppa Uefa con Chievo e Palermo.
E poi Cremonese, Sora, Como, Bari, Livorno, Treviso, Udinese, UnioneFincantieriMonfalcone, Prato, Venezia, Lumignacco, Trieste fino all’attuale Triestina Victory.
Tre i Campionati vinti. Nel 2007/2008 è stato capocannoniere del campionato cadetto con 28 goal davanti a giocatori del calibro di Pellissier, Marazzina e Granoche.
Non un bomber di provincia, IL BOMBER di provincia, per antonomasia.
Non sarà stato una bandiera come Totti, ma è sicuramente l’unico che può vantare questo record.
Abbiamo il privilegio di sentire direttamente la voce del protagonista che ci ha gentilmente concesso un’intervista.
Salve Denis, partiamo dalla fine. Proprio recentemente ti era stato fatto notare che con un goal in Prima Categoria avresti raggiunto questo record, cosa provi ora che è cosa fatta?
Esserci riuscito è sicuramente una bella soddisfazione.
Tutto era nato quasi per scherzo con un amico qualche anno fa ed ero quasi sicuro che potesse diventare realtà! Beh, diciamo che mi sono fatto trovare pronto quest’anno, alla prima da titolare. Ce l’ho fatta! Sicuramente adesso sono più tranquillo e rilassato.
Zlatan Ibrahimović si è definito il “Benjamin Button” del calcio italiano. Lei ha 45 primavere, sembra non sentir nemmeno il “peso” dell’età, ci dica quale è il suo elisir?
Se devo essere sincero, adesso, con l’età, si fa molta più fatica a competere con ragazzi di 20/25 anni. È molto impegnativo, ovviamente.
Però, voglio precisare, che sono molto metodico e costante nel mio lavoro. Mi alleno con scrupolo e mi metto sempre a disposizione della squadra e del mister. Questi credo che siano i miei segreti. Non so se sia un elisir, ma sicuramente il lavoro duro e la costanza pagano sempre
Oggi, grazie anche ad internet e ai social network, ci sono delle vere proprie community che si occupano delle magliette di calcio. Lei, durante la sua lunga carriera ne ha indossate e scambiate tante. È stato mai interessato a questo tema ed ha una sua “collezione” privata? A quale è più legato e quale considera la più preziosa?
Il tema è caldo e sempre interessante. Devo ammetterlo: ne ho un armadio pieno -(ride)- tra Serie A, Serie B e Serie C! Non posso dire che sia una vera e propria collezione, ma sì, ne ho veramente tante contando tutte le mie, quelle dei miei compagni e degli avversari che ho incontrato in tutti questi anni.
Non penso di essere legato a nessuna in particolare, le conservo tutte, le custodisco, soprattutto le mie, di ogni campionato.
Tra le magliette degli avversari ne cito solo qualcuna a memoria, da Totti a Nedved, Del Piero e tantissimi altri campioni contro i quali ho avuto la fortuna di giocare.
Lei ha dichiarato che il vero centravanti non si preoccupa della bellezza del goal ma di realizzarne oltre ogni limite. Ad oggi, dunque, quanto è lontano questo limite? Questo è un principio per me, è una cosa che cerco di trasmettere anche ai più giovani.
Sono le vecchie maniere e mi piace ripetere spesso le parole di un mio caro allenatore: “Valgono più due goal di ginocchio che uno in rovesciata”. Proprio così, l’importante è fare goal e gonfiare la rete. Viva la praticità!
839 le presenze totali e 331 i goal, con questo ritmo il traguardo dei 400 è vicino, possiamo già calendarizzare la prossima intervista Denis?
Stavolta dal vivo, speriamo!