Sotto la pioggia di una domenica dalle tinte autunnali, inizia la stagione delle sfide dei campanili della terza serie e la Cavese di Mister Modica, in trasferta, incrocia i tacchetti dei cugini della città di Pagani. I metelliani, nonostante le due sconfitte di fila in campionato, seppur a zero punti, si sentono consapevoli di poter ben figurare in un campionato competitivo quale la terza serie meridionale. Forti di questo convincimento danno vita ad una prova gagliarda in dieci uomini per settanta minuti. Al trentesimo circa, nella miglior fase di pressione degli aquilotti, un contropiede improvviso ben condotto da Guadagni, costringe l’estremo difensore D’Andrea al fallo da ultimo uomo e relega i compagni in dieci per il resto della gara. La Cavese riesce molto bene a tenere botta anche brillantemente per tutto il primo tempo. La ripresa, invece, vede la Paganese assurgere ad un ruolo di fautrice della maggior parte delle trame di giuoco e la Cavese, avendo arretrato di molto il suo baricentro, viene relegata alla profittevole figura di contropiedista. Anche in questo ruolo gli aquilotti dimostrano già una discreta maturità tattica, tant’è che in un paio di occasioni vengono meno nell’ultimo assist e la partita non si sblocca. In verità anche la Paganese ha diverse e più occasioni dei blu foncè, tra cui addirittura un rigore dilapidato dal paganese a vita Francesco Scarpa, il quale vede ribattuta la sua conclusione dai piedi di Bisogno, portiere che ha regalato appena una settimana prima i tre punti al Bari, al Simonetta Lamberti. La partita termina sullo zero a zero, un punto d’oro guadagnato e strameritato, che cementifica ancora di più i convincimenti della Cavese, squadra sbarazzina, grintosa e ricca di voglia di progredire in questo campionato.
Ph Mario Ferrantino Cosenza